La Commissione europea presenterà il 6 luglio la nuova Strategia per finanziare la transizione verso un’economia sostenibile (allegato alla Comunicazione). La strategia prenderà le mosse dal Green Deal europeo e coinvolgerà in maniera coordinata e collegata la legislazione di settore dedicata ad ambiti specifici, le politiche di tassazione ambientale e il sistema di scambio delle emissioni in atmosfera.
Il documento evidenzia il ruolo fondamentale del settore finanziario per raggiungere gli ambiziosi obiettivi della neutralità climatica al 2050 e la riduzione delle emissioni del 55% al 2030. Secondo la Commissione, l’Europa avrà bisogno di circa 350 miliardi di investimenti addizionali annui lungo i prossimi dieci anni al fine di raggiungere questi target solo in ambito di riduzione delle emissioni e consumo energetico.
Il piano di sviluppo per la finanza sostenibile dell’Unione Europea prevede tre aree di intervento:
- EU Taxonomy, con il Regolamento (EU) 2020/852 - relativo all’istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili e recante modifica del regolamento (UE) 2019/2088. Il presente regolamento stabilisce i criteri per determinare se un’attività economica possa considerarsi ecosostenibile, al fine di individuare il grado di ecosostenibilità di un investimento. Il presente regolamento si applica:
- alle misure adottate dagli Stati membri o dall’Unione che stabiliscono obblighi per i partecipanti ai mercati finanziari o gli emittenti in relazione a prodotti finanziari o obbligazioni societarie resi disponibili come ecosostenibili;
- ai partecipanti ai mercati finanziari che mettono a disposizione prodotti finanziari;
- alle imprese soggette all’obbligo di pubblicare una dichiarazione di carattere non finanziario o una dichiarazione consolidata di carattere non finanziario ai sensi, rispettivamente, dell’articolo 19 bis o dell’articolo 29 bis della direttiva 2013/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio.
- Regime obbligatorio di comunicazione ambientale per agevolare investimenti sostenibili da parte di stakeholder, clienti e investitori. Tale iniziativa prevede l’obbligatorietà di rendicontazioni di sostenibilità volte a comunicare agli stakeholder i propri impatti sull’ambiente e il proprio impegno verso una mitigazione degli stessi. A questo scopo esiste una proposta di Direttive al vaglio delle istituzioni europee: COM (2021) 189 final.
- Set di standards per strumenti finanziari sostenibili. Lo strumento adottato dalla Commissione è il Regolamento 2019/2089 del 27 novembre 2019 che modifica il regolamento (UE) 2016/1011 per quanto riguarda gli indici di riferimento UE di transizione climatica, gli indici di riferimento UE allineati con l’accordo di Parigi e le comunicazioni relative alla sostenibilità per gli indici di riferimento. Un numero crescente di investitori persegue strategie di investimento a basse emissioni di carbonio e usa appositi indici di riferimento per misurare la performance di un portafoglio di investimento. L’introduzione degli indici di riferimento UE di transizione climatica e degli indici di riferimento UE allineati con l’accordo di Parigi, sulla base di una metodologia collegata agli impegni dell’accordo di Parigi in materia di emissioni di carbonio, contribuirebbe a una maggiore trasparenza e a prevenire il «greenwashing». Un’ampia gamma di indici è attualmente riunita nella categoria degli indici di basse emissioni di carbonio. Tali indici di basse emissioni di carbonio sono usati come indici di riferimento per i portafogli e i prodotti d’investimento venduti attraverso le frontiere. La qualità e l’integrità degli indici di riferimento di basse emissioni di carbonio incide sull’efficace funzionamento del mercato interno per una vasta gamma di portafogli individuali e collettivi di investimento. Con il Regolamento 2019/2089 il fine è quello di prevedere un quadro normativo che stabilisca requisiti minimi per gli indici di riferimento UE di transizione climatica e gli indici di riferimento UE allineati con l’accordo di Parigi a livello dell’Unione.
La Commissione riferirà sull'attuazione di questa strategia alla fine del 2023 e sosterrà attivamente gli Stati membri nei loro sforzi.
A supporto del documento, una dettagliata nota di Confindustria sulle aree di intervento relative alla finanza sostenibile previste da Bruxelles.